La presentazione di National Security in the New World Order è stata l’occasione per affrontare il rapporto fra chi si occupa professionalmente di intelligence, chi lo fa in modo dichiaratamente e onestamente divulgativo e chi ha un approccio “grigio”, culturalmente e professionalmente discutibile. Se c’è un argomento del quale (relativamente) pochi possono parlare per esperienza diretta è proprio l’attività riservata degli esecutivi che, per definizione, non può essere nota al di fuori dei ristretti circoli degli addetti ai lavori. Come ho detto durante la presentazione, in linea generale si applica all’intelligence quello che Alan Dershowitz scrisse, in The Best Defence, a proposito del processo penale: chi ne parla non lo conosce, chi lo conosce non ne parla. Continue reading “Esperto di Cyberintelligence in dieci lezioni”
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