Pochi giorni fa, in Colorado (Usa), una persona avrebbe vinto un concorso artistico partecipando con un’immagine generata da – manco a dirlo – una “intelligenza artificiale”. Non è certo il primo caso di “opere d’arte” create senza l’intervento umano – basta pensare al Next Rembrandt – e ai tanti esempi di text-to-image utilizzati per dimostrare l’efficienza di algoritmi e piattaforme. Anche in questo caso, i commenti sono stati ispirati dalla sindrome di Frankenstein, il terrore che la “creatura” si rivolti contro il suo “padrone”. In altri termini, si teme per la “morte della creatività” e, più prosaicamente, per la perdita di posti di lavoro nel settore della grafica, della fotografia e dell’arte. La preoccupazione è senz’altro fondata, ma l’incubo che presagisce non è colpa dell’intelligenza artificiale di Andrea Monti – inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “La AI-generated Art è la fine della creatività. Ma non nel senso di cui tutti parlano”
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