Le Big Tech sono parte attiva delle competizioni elettorali e non sono soggette a regole e controlli, tanto che possono cambiare anche diametralmente le proprie decisioni senza subire alcuna conseguenza. L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di Diritto dell’Ordine e della sicurezza pubblica, Università di Chieti-Pescara – Originariamente pubblicato da Formiche.net
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