Fra le tante critiche al parlamento, al goverrno e agli enti locali credo che l’utilizzo sciatto delle parole sia la più importante e la più trascurata.
“Attività sportiva” non vuol dire “fare allenamento”, “attività motoria” non significa “fare quattro passi”, “congiunti” non si estende alle coppie di fatto, “licenza aperta” (in relazione allo “app”osito software di contact-tracing) non vuol dire niente… sono solo alcuni esempi di come a nozioni giuridicamente precise sono stati preferiti dei termini che “suonano meglio” e di come concetti consolidati nel diritto o in settori industriali sono stati utilizzati avendo in mente un significato diverso. Continue reading “COVID-19: l’atecnicità delle parole e il regno del caos”
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