Dallo stato di emergenza allo stato di eccezione

La “proroga” dello stato di emergenza in Italia, discutibile nella forma e nella sostanza, dimostra quanto il rule of law sia stato svuotato di ruolo e significato. L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica – Università di Chieti-Pescara – Originariamente pubblicato da Formiche.net
 

La “notizia del giorno” è l’approvazione da parte del Senato della proroga dello “stato di emergenza” fino al 15 ottobre 2020, con il governo che a supporto della decisione, come riporta Il Fatto Quotidiano, invoca il sostegno delle Regioni. Nel merito, la decisione non è sindacabile giuridicamente: la politica è, per definizione, libera nel fine e il diritto arriva solo dopo, quando si tratta di formalizzare in norme l’accordo preso in Parlamento e, come in questo caso, con il Parlamento. Questo non significa, tuttavia, che un accordo politico sia automaticamente corretto dal punto di vista del sistema, perché nella dialettica parlamentare si è persa la distinzione fra stato di emergenza e stato di eccezione e si è dimenticata la fonte dei poteri emergenziali della presidenza del Consiglio. La conseguenza è la creazione di una legislazione di fatto dell’emergenza che mette in discussione la centralità del rule of law, un tema rilevante non solo nei rapporti internazionali.

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Usa, Cina e lo Stato di diritto. Pericoloso strumentalizzare il rule of law

L’arresto negli Stati Uniti di tre ricercatori cinesi accusati di avere taciuto i loro rapporti con il governo cinese mette in crisi il rule of law. Sacrificare questo principio sull’altare della realpolitik è un errore.
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USA-Cina, nella saga della propaganda sul Coronavirus spunta anche il dissidente fuggito da Hong Kong

di Andrea Monti – originariamente pubblicato da Infosec.News

E’ passata praticamente sotto silenzio, in Italia, l’intervista rilasciata a Fox News da Li-Meng Yan una virologa di Hong Kong fuggita negli USA per fornire la propria versione sul modo in cui il governo cinese ha gestito la comunicazione sulla pandemia. (https://www.foxnews.com/world/chinese-virologist-coronavirus-cover-up-flee-hong-kong-whistleblower ). Le rivelazioni della virologa sono sostanzialmente allineate alle posizioni dell’amministrazione statunitense: la Cina sapeva, la Cina ha taciuto, la Cina ha imposto la consegna del silenzio a tutti coloro che avevano informazioni sul Coronavirus. Ci sono, tuttavia, diverse questioni che dal punto di vista dell’analisi di contesto “non tornano”. Continue reading “USA-Cina, nella saga della propaganda sul Coronavirus spunta anche il dissidente fuggito da Hong Kong”

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Internet e ordine pubblico

Versione pre-print del capitolo pubblicato in Cassano, G. – Previti, S. 2020 (a cura di) Il diritto di internet nell’era digitale. Milano, Giuffrè-Francis Lefevbre

Capitolo IV

Internet e ordine pubblico

Andrea Monti – Università di Chieti-Pescara

Sommario

1. Introduzione. — 2. L’impatto della tecnologia dell’informazione sull’ordine pubblico. — 3. Istituzioni pubbliche e tecnologie dell’informazione in Italia. — 3.1. L’attivismo politico nella fase pre-internet. — 3.2. I primi fenomeni eversivi e antagonisti. — 3.3. Gli stadi iniziali della riflessione istituzionale e l’anticipazione del tema della sovranità informativa. — 4. L’interazione fra tecnologia, normazione e mercato. — 4.1. La co-gestione obbligata della prevenzione e della repressione dei reati. — 4.2. L’espansione irrefrenabile delle pretese individuali e l’insufficienza delle risposte istituzionali. — 4.3. L’abbandono della sovranità sulla libertà di espressione, su quella di esercizio dei diritti politici e sul diritto al giusto processo. — 5. L’invasione degli überdiritti. — 5.1. Democrazia rappresentativa e protesta permanente. — 5.2. La pretesa di conoscere senza comprendere. — 6. La politica di protezione dello “spazio cibernetico”, possibile aggancio normativo per la costruzione del concetto di “ordine pubblico tecnologico”. — 7. Conclusioni. Continue reading “Internet e ordine pubblico”

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Covid-19, le questioni irrisolte dello stato di emergenza

In attesa del riacutizzarsi della pandemia, le istituzioni provano ad organizzarsi per tempo. Ma le ferite provocate dalla gestione della pandemia sono tutt’altro che guarite, e rischiano di infettarsi di nuovo. L’analisi di Andrea Monti – Originariamente pubblicato da Formiche.net
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Per arrestare serve gentilezza. Parola di videoamatori

di Andrea Monti – Originariamente pubblicato da Infosec.News

Questo articolo è alquanto “fuori” dagli argomenti normalmente trattati da Infosec News ma in realtà, in una prospettiva più ampia, ha pienamente senso perchè affronta il ruolo della rete nel rapporto fra fatti, loro percezione e conseguenze sociali e politiche.

L’occasione è un evento segnalato in esclusiva da Repubblica.it che documenta le fasi di un arresto compiuto a Verona da operanti della Polizia di Stato a danno di un soggetto violento e non cooperante. Inevitabile, anche se l’articolo non ne parla esplicitamente, il paragone con il comportamento dei poliziotti americani che portò alla morte di George Floyd. Ma questo paragone, per quanto la conclusione ai più possa sembrare strana, segna una distanza abissale fra le due sponde dell’oceano Pacifico. Continue reading “Per arrestare serve gentilezza. Parola di videoamatori”

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Casi e problemi sul sequestro a distanza

Versione pre-print del capitolo pubblicato in Cassano, G. – Previti, S. 2020 (a cura di) Il diritto di internet nell’era digitale. Milano, Giuffrè-Francis Lefevbre

Capitolo VII

CASI E PROBLEMI SUL SEQUESTRO INFORMATICO ANCHE A DISTANZA

di?Andrea Monti – Università di Chieti-Pescara – amonti@unich.it

Sommario:

1. Introduzione. — 2. Delimitazione del tema “prova informatica”. — 3. Sequestro probatorio e “vincolo pertinenziale informatico”. — 3.1. La separazione fra “dati” e “supporti di memorizzazione” prima della l. n. 48/2008. — 3.2. La l. n. 48/2008 e i criteri per limitare l’estensione del sequestro. — 3.3. La necessità del permanere di un interesse alla limitazione dell’estensione del sequestro. — 3.4. Il contrasto giurisprudenziale sulla motivazione che giustifica il sequestro. — 3.5. L’acquisizione dei contenuti da terminali mobili. — 3.6. Sequestro informatico, garanzia di integrità dei dati e onere della prova. — 4. L’acquisizione di contenuti memorizzati in risorse di rete remote. — 5. L’acquisizione dei dati di traffico telematico. — 6. Sequestro preventivo e “oscuramento” di siti web. — 6.1. I fatti. — 6.2. La teorizzazione del sequestro come “oscuramento” e la scorciatoia dell’inibitoria ex d.lgs. n. 70/2003. — 6.3. I rapporti fra “sequestro”, “filtraggio” e “inibitoria”. — 6.4. Inapplicabilità al sequestro preventivo delle modalità tecniche di esecuzione del filtraggio. — 7. Conclusioni. Continue reading “Casi e problemi sul sequestro a distanza”

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Huawei, Tim e la sicurezza nazionale.

L’esclusione di Huawei dalla gara per la costruzione della nuova rete core di Tim sarebbe motivata da scelte di mercato e non da questioni politiche. Ma quale che sia la (vera) ragione, è un fatto preoccupante. L’opinione di Andrea Monti, professore incaricato di Diritto dell’Ordine e della sicurezza pubblica dell’Università di Chieti-Pescara

Un laconico lancio di Reuters informa che “Telecom Italia non ha invitato il gruppo cinese Huawei a partecipare alla gara lanciata nei giorni scorsi per la costruzione della propria rete core 5G in Italia e in Brasile, riferiscono due fonti vicine alla situazione” e, con un’affermazione che suona molto di excusatio non petita riportata da Repubblica.it fonti aziendali rivelano che la scelta “non avrebbe nulla a che vedere con aspetti di natura politica. Ma “riflette solo una scelta industriale che va nell’ottica della diversificazione dei partner”. Continue reading “Huawei, Tim e la sicurezza nazionale.”

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La propaganda sul 5g e l’urgenza che l’Italia scelga da che parte stare

L’Inghilterra si conferma come testa di ponte della politica estera americana in Europa e segue gli USA nel bando di Huawei. La Francia adotta restrizioni parziali, ma l’Italia – come sempre – non decide e si perde nel “perimetro di sicurezza cibernetica” – di Andrea Monti – professore incaricato di Diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica, università di Chieti-Pescara – Orginiariamente pubblicato da Formiche.net

Nell’oramai dichiarata Cold War II fra USA e China, il 5g è uno dei campi di battaglia dove si combatte una guerra di trincea dal sapore primo-novencentesco. Eserciti schierati uno di fronte all’altro, scaramucce, attacchi e ritirate dell’una e dell’altra parte, nell’attesa – o nella speranza – che uno dei due “ceda”.  E nell’attesa, ciascuno cerca il modo di aprire dei nuovi fronti per indebolire la forza dislocata su quello principale. Continue reading “La propaganda sul 5g e l’urgenza che l’Italia scelga da che parte stare”

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Tso e restrizioni alle libertà. Uno strappo sulla pubblica sicurezza?

Con la proposta di estendere il Tso ai contagiati da coronavirus continua il processo di sottrazione dei poteri governativi sulla pubblica sicurezza e sulla libertà personale. È urgente una riforma di sistema. Il commento di Andrea Monti, professore incaricato di Diritto dell’Ordine e della sicurezza pubblica all’Università di Chieti-Pescara – Originariamente pubblicato da Formiche.net

La notizia di questi giorni è che un presidente di Regione (Zaia) e il ministro della Salute (Speranza) stanno valutando la possibilità di estendere il regime del trattamento sanitario obbligatorio alle persone contagiate da coronavirus “renitenti alla cura”, con il secondo agita anche lo spettro del carcere, memore delle sanzioni previste dal “riesumato” Testo unico delle leggi sanitarie e dal Codice penale. Continue reading “Tso e restrizioni alle libertà. Uno strappo sulla pubblica sicurezza?”

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Per rispettare il GDPR servono più incidenti, non sanzioni

di Andrea Monti – Infosec.News del 2 luglio 2020

Scrivo questo articolo in uno di quei rari momenti nei quali mi illudo che la sicurezza informatica sia qualcosa di cui ci si dovrebbe occupare seriamente. Non voglio mancare di rispetto ai tanti professionisti che cercano di lavorare aiutando sul serio clienti e datori di lavoro a “tenere in piedi la baracca”. Nemmeno, però, posso far finta di ignorare cosa sia (diventato?) il mercato della sicurezza informatica e il fatto che senza i tanto vituperati “hacker” non ci sarebbe nemmeno quel minimo di miglioramento che le tante azioni dimostrative hanno causato.

Apologia di reato? Istigazione a delinquere? No, semplicemente constatazione di un dato oggettivo: nel settore della sicurezza informatica non sono le sanzioni a indurre il rispetto delle regole. Continue reading “Per rispettare il GDPR servono più incidenti, non sanzioni”

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Salute e difesa. Così la Cina si vaccina (per non finire come l’Impero romano)

La scelta cinese di sperimentare il vaccino sulle forze armate potrebbe non essere motivata solo dalla necessità di avere un “gruppo di controllo” più facilmente osservabile. Il commento di Andrea Monti, professore incaricato di Diritto dell’Ordine e della sicurezza pubblica, Università di Chieti-Pescara– Originariamente pubblicato da Formiche.net

La notizia di queste ore è che la Cina ha deciso di sperimentare l’Ad5-nCoV, un possibile vaccino per il Coronavirus, sulle proprie forze armate. Da quanto riporta il quotidiano britannico The Telegraph la scelta dipenderebbe dal fatto che i militari “offrono un gruppo di controllo medico più compatto di quanto faccia il pubblico”.

Benché non sia escluso l’utilizzo su scala più estesa, e dunque anche ai civili e non solo cinesi (la sperimentazione è stata autorizzata anche in Canada) è utile fare qualche riflessione sul significato della scelta di sviluppare e sperimentare il vaccino in ambito militare. Continue reading “Salute e difesa. Così la Cina si vaccina (per non finire come l’Impero romano)”

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Scienza, tecnocontrollo e public-policy nell’era COVID-19

Rivista Trimestrale di Scienza dell’Amministrazione n. 2/2020
Andrea Monti – Università Gabriele d’Annunzio Chieti-Pescara

 Riassunto

Questo articolo analizza i problemi emersi dall’impiego della tecnologia nella definizione ed attuazione delle misure di contrasto alla pandemia COVID-19. Evidenzia il ruolo della scienza nel supporto ai processi decisionali e la necessità di distinguere i diversi ambiti di attendibilità delle informazioni ai fini del policy by number. Segnala l’impatto dell’uso (pur involontariamente) sinergico dei dati nella comunicazione pubblica e in quella dei media come funzionale all’induzione di uno stato di learned helplessness favorito dall’opera “infantilizzante” delle tecnologie dell’informazione che si traduce in una minore reattività verso la limitazione dei diritti e delle prerogative democratiche del cittadino. Sostiene, a seguito di una analisi comparata, che la resistenza all’impiego esteso delle tecnologie dell’informazione per contrastare la pandemia – e in generale per la gestione della sicurezza – sia causata dal ritardo tecnologico italiano che ha impedito di fondare la riflessione giuridica su concrete scelte di public policy e sulle relative attuazioni normative.

Parole chiave: COVID-19, tecnocontrollo, privacy, pubblica sicurezza, sovranità digitale, Asian Values Continue reading “Scienza, tecnocontrollo e public-policy nell’era COVID-19”

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Scienza, public policy e tecnocontrollo nell’era COVID-19

Questo è un estratto dall’articolo ” Scienza, public policy e tecnocontrollo nell’era COVID-19″ accettato per la pubblicazione dalla Rivista Trimestrale di Scienza dell’Amministrazione per il volume “COVID-19: to rule the emergency”

1. Introduzione

L’emergenza COVID-19 ha evidenziato in modo chiaro – ma non per questo preso nella dovuta considerazione – il ruolo centrale della scienza e della tecnologia nel condizionare le scelte politiche e di conseguenza le norme emanate in loro applicazione.

Non si tratta solo e soltanto delle pur fondamentali questioni legate alla ricerca medico- scientifica, ma anche del modo in cui, da un lato, le tecnologie dell’informazione sono diventate la spina dorsale e l’apparato neuromuscolare del Paese e, dall’altro, hanno posto seri interrogativi sui limiti del loro utilizzo non solo per il controllo diffuso del contagio, ma anche del modo in cui, da un lato, le tecnologie dell’informazione sono diventate la spina dorsale e l’apparato neuromuscolare del Paese e, dall’altro, hanno posto seri interrogativi sui limiti del loro utilizzo non solo per il controllo diffuso del contagio, ma per l’estensione delle forme di sorveglianza e condizionamento della vita individuale nelle mani della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e il funzionamento della pubblica amministrazione. Continue reading “Scienza, public policy e tecnocontrollo nell’era COVID-19”

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Covid-19. Dalla Gran Bretagna un’altra “prova tecnica” di guerra dell’informazione?

Un ex capo del MI6 inglese sostiene di avere visto nuove prove sull’origine artificiale del coronavirus e sulla responsabilità della Cina. Andrea Monti, professore di Diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica all’Università di Chieti-Pescara, analizza l’intervista del Telegraph a sir Richard DearloveOriginariamente pubblicato da Formiche.net

Il quotidiano inglese The Telegraph pubblica un’intervista nel quale sir Richard Dearlove, capo del Secret Intelligence Service inglese (più noto come MI6) dal 1999 al 2004 afferma di “credere che la pandemia di Coronavirus sia iniziata per via di un incidente quando il virus è sfuggito da un laboratorio in Cina” 1 e si domanda se, casomai la Cina dovesse ammettere una responsabilità, accetterebbe anche di risarcire i danni.

Veridicità o meno delle tesi affermate, questo articolo merita di essere inserito in un manuale di guerra dell’informazione perchè contiene tutti i classici elementi di una PsyOps, tanto sottilmente impiegati, quanto complessivamente in grado di produrre l’effetto (dis)informativo desiderato. Continue reading “Covid-19. Dalla Gran Bretagna un’altra “prova tecnica” di guerra dell’informazione?”

  1. He believes the coronavirus pandemic “started as an accident” when the virus escaped from a laboratory in China

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Le proteste in Minnesota segnano la fine di Immuni?

Il contact tracing online cambia mestiere: da mezzo di contrasto al contagio, a strumento di ordine pubblico. Possiamo permettercelo? L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica all’Università di Chieti-Pescara – Originariamente pubblicato d Formiche.net

Una serie di tweet della rete americana NBC News rilancia la notizia secondo la quale le autorità del Minnesota useranno i dati dei software di contact-tracing per il contrasto al coronavirus nell’ambito delle operazioni di ordine e sicurezza pubblica rese necessarie a seguito delle proteste antirazziste scoppiate per la morte di George Floyd causata da un operante della polizia.

Questo annuncio riaccende le polemiche sui rischi di abusi da parte dello Stato, se gli si lascia la possibilità di avere a disposizione grandi quantità di dati di ogni genere sui cittadini e, in Italia, rinforza la posizione di chi ha applaudito l’incredibile complicazione tecnologica che “per proteggere la privacy” ha ritardato e castrato lo sviluppo di Immuni, l’“app”osito software che dovrebbe avvisarci se siamo entrati in contatto con qualcuno risultato positivo al Covid-19. Continue reading “Le proteste in Minnesota segnano la fine di Immuni?”

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Le guardie civili, l’esercito del presidente e il rischio della “sicurezza muscolare”

La proposta del ministro Boccia di istituire un corpo di “guardie civili anti-Covid” pone problemi di tenuta istituzionale, comunque la si voglia attuare. L’intervento di Andrea Monti, professore incaricato di Diritto dell’ordine e sicurezza pubblica, Università di Chieti-Pescara orginariamente pubblicato da Formiche.net

Il ministro Boccia ha proposto di istituire un corpo di sessantamila “guardie civili anti-Covd” per eseguire controlli sul rispetto delle prescrizioni in materia di misure anticontenimento e da reclutare fra i percettori di reddito di cittadinanza e cassintegrati. Il fatto che la proposta sia stata immediatamente ridimensionata, e che sia stato dichiarato che l’appartenente a questo corpo non si chiamerà “guardia” ma “assistente” che non avrà nemmeno lo status di incaricato di pubblico servizio e dunque che sarà privo di poteri coercitivi non sono però sufficienti a fugare le perplessità sull’iniziativa. Continue reading “Le guardie civili, l’esercito del presidente e il rischio della “sicurezza muscolare””

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Oscurato il “Progetto Gutenberg”: ecco i danni della crociata sul copyright

In nome della nuova crociata contro i “pirati del copyright” la procura di Roma sequestra gutenberg.org, il sito del progetto culturale che digitalizza e mette online libri liberi dal diritto d’autore. Ma nè il GIP nè la Guardia di finanza se ne sono accorti. E’ un errore giustificabile? – di Andrea Monti – pubblicato originariamente su Infosec.News del 26 maggio 2020
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Il caso Silvia Romano e l’ipocrisia sulla sicurezza privata

Una delle polemiche scoppiate sul caso Silvia Romano è l’assenza di formazione degli operanti e l’inesistenza di un’apparato di protezione. È indispensabile la riforma della sicurezza privata
di Andrea Monti – Infosec.News del 20 maggio 2020

La conclusione della vicenda di Silvia Romano ripropone i temi delle condizioni di (in)sicurezza nelle quali si trovano aziende e ONG che operano in teatri a rischio e della necessità non rinviabile di garantire loro una ragionevole incolumità tramite un’adeguata formazione e il ricorso ad operatori di sicurezza privata. Continue reading “Il caso Silvia Romano e l’ipocrisia sulla sicurezza privata”

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Linee guida, fonti del diritto e (ir)responsabilità

Il sistema delle fonti del diritto e quello della responsabilità sono stati scardinati dall’emergenza COVID-19. Un altro passo verso l’accentramento del potere nelle mani dell’esecutivo e verso la confessione di fallimento del modo “antico” di intendere la legge
di Andrea Monti – professore incaricato di diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica – università di Chieti-Pescara – Formiche.net del 19 maggio 2020

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COVID-19: La contronarrativa occidentale sulla disinformazione che arriva da Est

Un video pubblicato sul canale Youtbe della NATO delinea la strategia dell’Alleanza per contrastare la disinformazione Russo-Cinese. Ma la “verità fluida” dei nostri tempi mal si presta a essere rinchiusa nella gabbia dell’ideologiaOriginariamente pubblicato da Formiche.net

di Andrea Monti – professore incaricato di diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica – università di Chieti-Pescara

Il ruolo dei media nella guerra dell’informazione scoppiata fra USA e Cina e combattuta sul campo COVID-19 è ben evidenziato dal video pubblicato il 12 maggio sul canale Youtube della NATO dal titolo How is NATO responding to disinformation on COVID-19? Continue reading “COVID-19: La contronarrativa occidentale sulla disinformazione che arriva da Est”

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Ordinanze e sicurezza. Se c’è caos fra Stato ed enti locali. Il punto di Monti

La reprimenda del sindaco di Milano contro i giornalisti che si sono accalcati per riprendere il ritorno a casa di Silvia Romano e la mancata adozione da parte del Comune di Milano di un piano preventivo di ordine pubblico sono la dimostrazione che ordine e sicurezza pubblica devono tornare nelle mani dello Stato centrale. Il commento di Andrea Monti, professore incaricato di Diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica all’Università di Chieti-Pescara – Formiche.net del 13 maggio 2020
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COVID-19 fra tecnologia e privacy. No allo Stato di polizia ma…

Per paura di un astratto pericolo di uno Stato di polizia abbiamo accettato di avere trasformato l’Italia in uno Stato di poliziotti. L’analisi di Andrea Monti, professore incaricato di diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica, Università di Chieti-PescaraOriginariamente pubblicato da Formiche.net

Le polemiche italiane sul contact-tracing evidenziano le conseguenze del guasto culturale provocato da una malintesa percezione della privacy e del modo di  tutelarla.

In termini estremamente sintetici: per paura di un astratto pericolo di uno Stato di polizia abbiamo accettato il fatto concreto di avere trasformato l’Italia in uno Stato di poliziotti. Uno Stato dove l’applicazione concreta ed immediata della legge che tutela ordine e sicurezza (sanitaria) pubblica è affidata norme confuse applicate in modo arbitrario. Continue reading “COVID-19 fra tecnologia e privacy. No allo Stato di polizia ma…”

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COVID-19: ecco la soft-war fra USA e Cina a colpi di propaganda

di Andrea Monti – originariamente pubblicato da Formiche.net

Le prove sulle responsabilità di Pechino nella diffusione del Covid-19 non ci sono ancora, mentre ai cittadini si chiede un atto di fede in un rapporto che viene annunciato e non mostrato. Il commento di Andrea Monti, professore di Diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica nell’Università di Chieti-Pescara

Il Segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha annunciato alla rete televisiva Abc l’esistenza di enormous evidence – prove gigantesche – sulle responsabilità della Cina nella diffusione del Covid-19. Le prove, tuttavia, non ci sono e comunque non vengono mostrate, mentre ai cittadini americani e al mondo si chiede un atto di fiducia o – meglio – di fede in un rapporto che viene annunciato e non mostrato. È difficile non ricordare una situazione analoga, quella del rapporto che contribuì a convincere l’allora primo ministro inglese, Tony Blair, ad entrare in guerra contro l’Iraq, e che si rivelò un plagio di una tesi di laurea. Stesso approccio, stessa richiesta di “apertura di credito” di un governo alla popolazione. Continue reading “COVID-19: ecco la soft-war fra USA e Cina a colpi di propaganda”

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COVID-19: Coronavirus, come funziona la propaganda cinese?

di Andrea Monti – pubblicato originariamente su Formiche.net

La Cina risponde ufficialmente con un video intitolato “Once upon a virus” alle accuse lanciate dal Segretario di Stato americano Mike Pompeo in una intervista all’emittente ABC. Questo video è un capolavoro di propaganda che contrasta con una  narrativa fattuale e pacata l’azione americana basata su illazioni e non su fatti. Ma questa è solo la punta dell’iceberg perchè Once upon a virus è un incredibile esercizio di PsyOps. Continue reading “COVID-19: Coronavirus, come funziona la propaganda cinese?”

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COVID-19: la fine dello sport dilettantistico?

Non è solo la Lega Pro ad evere problemi con il COVID-19 perchè le società sportive dilettantistiche, quelle degli “sport minori”, quelle che tengono in piedi lo sport in Italia sono a rischio di chiusura non tanto per il COVID-19 quanto per l’assenza di chiarezza sulle responsabilità da contagio che gravano su presidente e consiglio direttivo (i soggetti che, in caso di azioni legali, rispondono personalmente e in proprio). Continue reading “COVID-19: la fine dello sport dilettantistico?”

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COVID-19: chi di PsyOp ferisce, di PsyOp perisce

di Andrea Monti – InfoSec News del 4 maggio 2020

Gli USA accusano la Cina di avere avuto un ruolo attivo nella diffusione del COVID-19 e chiedono di “fare a fidarsi”. Ma la fiducia bisogna meritarla e gli esempi recenti, come la guerra all’Iraq, dimostrano che quando “è necessario” anche i governi occidentali ricorrono alla disinformazione dei loro concittadini per sostenere le proprie scelte politiche. Una scelta del genere incrina la fiducia nei confronti del governo e mette in dubbio la necessità di sopportare le conseguenze anche pesantissime derivanti dalle scelte dell’esecutivo. Continue reading “COVID-19: chi di PsyOp ferisce, di PsyOp perisce”

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COVID-19: l’atecnicità delle parole e il regno del caos

Fra le tante critiche al parlamento, al goverrno e agli enti locali credo che l’utilizzo sciatto delle parole sia la più importante e la più trascurata.

“Attività sportiva” non vuol dire “fare allenamento”, “attività motoria” non significa “fare quattro passi”, “congiunti” non si estende alle coppie di fatto, “licenza aperta” (in relazione allo “app”osito software di contact-tracing) non vuol dire niente… sono solo alcuni esempi di come a nozioni giuridicamente precise sono stati preferiti dei termini che “suonano meglio” e di come concetti consolidati nel diritto o in settori industriali sono stati utilizzati avendo in mente un significato diverso. Continue reading “COVID-19: l’atecnicità delle parole e il regno del caos”

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Immuni sì Immuni no: su privacy e tecnologia siamo ancora all’anno zero

di Andrea Monti – InfosecNews del 2 maggio 2020

A sentire i tuoni che hanno accompagnato questa storia dell’”app”osito software da caccia all’untore ci si sarebbe aspettati di essere sommersi da una pioggia torrenziale di dati e informazioni utili a tutelare la salute pubblica (per esempio consentendo di riconoscere anticipatamente un caso di contagio), a potenziare la ricerca scientifica (per esempio consentendo di capire la “modalità di circolazione” del virus), e garantire la pubblica sicurezza (per esempio aiutando le forze di polizie a controllare il rispetto degli obblighi di quarantena). Ma invece che da precipitazioni informative da stagione delle piogge tropicali siamo stati schizzati da un gavettone semivuoto: un software che, se qualcuno lo usasse, più o meno consentirà di informare chi è stato nel raggio d’azione del “dispositivo mobile”, come lo chiama il decreto-legge 28/2020, che forse ha incontrato qualcuno che ha contratto il virus. Continue reading “Immuni sì Immuni no: su privacy e tecnologia siamo ancora all’anno zero”

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La responsabilità delle piattaforme nel furto di news

Andrea Monti – IlSole24Ore – Norme e tributi del 1 maggio 2020
L’azione giudiziaria diretta contro la diffusione illecita di quotidiani, periodici e libri è interessante sotto diversi profili.

Innanzi tutto è un passo avanti verso la responsabilizzazione di chi commette un reato nascondendosi dietro lo schermo di uno smartphone, cioè l’utente di un servizio. In secondo luogo, si focalizza sulle “piattaforme”, cioè su quegli operatori che si “appoggiano” sulla rete di accesso per trarre utili e che hanno quindi la possibilità di fornire immediatamente dati agli inquirenti ed eseguire oscuramenti selettivi. In terzo luogo, e in conseguenza, ripropone il tema della effettiva (non) neutralità delle piattaforme. La direttiva 31/00 è chiara a questo proposito: gli operatori che non si intromettono nei comportamenti degli utenti non possono essere obbligati a sorvegliarli preventivamente. Ma chi, come le piattaforme, non è “neutro” rispetto a chi le usa non dovrebbe potersi avvantaggiare di questa possibilità, come invece accade da tempo in Italia e in Europa. Continue reading “La responsabilità delle piattaforme nel furto di news”

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COVID-19: il governo, le regioni e l’arte della guerra

Il ritorno sulle prime pagine dei giornali delle beghe politiche è il segno più evidente del ritorno alla (a)normalità e spicca, in questo ritorno al passato il “preavviso di impugnazione” del governo – nella specie, del ministro degli affari regionali –  inviato alla Regione Calabria per l’ordinanza emessa “in violazione del DPCM”.

Il pugilato – archetipo dell’efficacia – insegna che i colpi si tirano senza “telegrafarli” perchè altrimenti l’avversario se ne accorge e li può schivare oppure può contrattaccare, magari d’incontro, vanificando l’azione e mandando KO l’attaccante.

Nel caso specifico, la domanda che “sorge spontanea” è per quale motivo il governo abbia deciso di occuparsi di questa ordinanza esercitando giustamente i propri poteri, dopo avere tralasciato quelle che, nel momento più grave dell’emergenza, hanno “sfibrato” – se non lacerato irrimediabilmente –  il tessuto normativo che avvolge Stato ed enti locali. Continue reading “COVID-19: il governo, le regioni e l’arte della guerra”

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COVID-19: il problema non è calmierare i prezzi delle mascherine, ma dei beni primari

Come già ai tempi dell’ingresso dell’Euro, dove in modo spregiudicato i prezzi vennero “adeguati” al tasso di cambio 1 Euro-mille Lire, in tempi di COVID-19 i prezzi dei beni primari si stanno alzando oltre la soglia del tollerabile.

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COVID-19: La “Valutazione di politiche di riapertura utilizzando contatti sociali e rischio di esposizione professionale” e l’uomo quadratico medio e la seconda legge del falso Goebbels

Il governo ha preso la decisione di “gestire” la “fase 2” sulla base di una “Valutazione di politiche di riapertura utilizzando contatti sociali e rischio di esposizione professionale” basata su analisi statistiche. E’ un documento importante perché fornisce, su base “scientifica” gli elementi per definire le scelte operative che consentono il ritorno verso la (a)normalità. “Era ora!” si potrebbe dire, “finalmente qualcuno si è deciso ad utilizzare i numeri in modo corretto, invece di  calcolare percentuali su dati inattendibili e dedurre “trend” di mortalità e letalità sulla base di definizioni confuse e carenti!”

L’entusiasmo per un ritrovato rigore nell’uso dei numeri, però, finisce subito dopo la lettura delle prime pagine perché questo documento genera molte perplessità. Continue reading “COVID-19: La “Valutazione di politiche di riapertura utilizzando contatti sociali e rischio di esposizione professionale” e l’uomo quadratico medio e la seconda legge del falso Goebbels”

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COVID-19: contact-tracing e università

In tutta la vicenda del contact-tracing c’è una cosa che non capisco: per quale motivo, invece di rivolgersi al settore privato, il governo non ha chiesto alla nostra università di progettare e realizzare il software e l’infrastruttura necessaria?

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COVID-19: Il contact tracing fra scienza e superstizione

Il dibattito pubblico sul contact-tracing è senz’altro giustamente concentrato sulla “oscurità” del modo di funzionare del software individuato dal Governo e sulle preoccupazioni – più che per la “privacy” – per il modo in cui verranno selezionati, raccolti e gestiti i dati dei cittadini.

A monte, però, ci sono due questioni che avrebbero richiesto qualche riflessione in più.

La prima, è quella sulla soluzione tecnologica individuata –  o meglio, “benedetta” dal Governo italiano: il blutooth. Per giorni e giorni la narrativa più o meno tecnicamente competente aveva incoronato il blutooth come l’unico strumento in grado di realizzare un contact tracing efficace. Poi, qualche grillo parlante (in Inglese, e dunque purtroppo non intelligibile da queste parti dove il “no spik inglisc” è un vanto e non una vergogna) ha avanzato qualche dubbio sul fatto che, per esempio, la portata del blutooth è eccessiva e dunque può generare risultati inattendibili. Continue reading “COVID-19: Il contact tracing fra scienza e superstizione”

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COVID-19: Goebbels e le statistiche

Non è chiaro se la frase “una bugia detta una volta rimane una bugia, una bugia ripetuta diecimila volte diventa verità” (o una delle sue tante varianti) sia stata effettivamente pronunciata dal ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels. Fatto sta che il modo in cui media e istituzioni usano numeri e statistiche conferma empiricamente questo assioma della propaganda. Nel caso del COVID-19, tuttavia, il suo largo impiego è frutto di ignoranza e necessità di “dare numeri” a tutti i costi piuttosto che di un “piano per il controllo globale”.

Mentre alcuni, come la BBC, o France Info cominciano a farsi qualche domanda sul significato dei numeri della pandemia, anche oggi  –  come in tanti articoli  e tanti servizi televisivi – si continua ad utilizzare il rapporto “numero dei tamponi” su “numero di contagiati” per fornire un indice sull’andamento del contagio. Continue reading “COVID-19: Goebbels e le statistiche”

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COVID-19: gli effetti sul marketing consulenziale

E’ passato abbastanza tempo dall’inizio della quarantena per cominciare a fare qualche riflessione su come la diffusione del virus sta cambiando l’attività di consulenza professionale.

Ne ho parlato con molte aziende per cui lavoro e con diversi colleghi e consulenti e penso di poter sintetizzare quello che sta accadendo nei cinque punti che seguono. Non è un elenco definitivo, ma un primo tentativo di “mettere ordine”. Continue reading “COVID-19: gli effetti sul marketing consulenziale”

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COVID-19: ancora confusione su cosa sia una “violazione amministrativa”

Il caso del sacerdote di Galignano che si è rifiutato di interrompere la messa a fronte della richiesta di un Carabiniere conferma ancora una volta, da un lato, la confusione che c’è sulla natura delle violazioni amministrative e, dall’altro, che le violazioni amministrative stabilite dal decreto-legge 4 marzo 2020 n. 19 sono  inefficaci, inutili e discriminatorie. Continue reading “COVID-19: ancora confusione su cosa sia una “violazione amministrativa””

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COVID-19: i limiti delle sanzioni amministrative e l’illegittimità delle vie di fatto

Le cronache iniziano a riportare  notizie sul modo in cui le sanzioni amministrative per la violazione degli obbilighi di distanziamento sociale vengono contestate dalle varie forze dell’ordine. In particolare, si legge di “strattonamenti”, di allontamenti imposti con il turbine d’aria prodotto da un elicottero, e addirittura di perquisizioni.

Sono comportamenti illegittimi dal punto di vista della norma, perchè in materia di sanzioni amministrative non si possono assolutamente eseguire misure coercitive nè eseguire perquisizioni, nè tantomeno – come nel caso dell’uso dell’elicottero – utilizzare strumenti di coazione. Ma sono anche comportamenti odiosi elevati ad archetipo dal “Siamo uomini o caporali” di Totò e – ancora di più – dal “Vigile” di Alberto Sordi, accomunati dall’arrogante ponziopilatismo del “faccia ricorso”. Continue reading “COVID-19: i limiti delle sanzioni amministrative e l’illegittimità delle vie di fatto”

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COVID-19: udienze penali a distanza. Il trattamento dei dati e i colloqui difensore-imputato non sono gli unici problemi

Corretta la considerazione del Garante dei dati personali sul rischio che l’uso di Microsoft Teams possa comportare l’acquisizione di metadati relativi alle parti coinvolte nell’udienza penale a distanza, come anche condivisibile la preoccupazione delle camere penali sulla scomparsa della fisicità dell’udienza. Ma ci sono due questioni che non vengono affrontate da chi si sta occupando di trovare un modo di celebrare le udienze penali in tempi di emergenza sanitaria. Continue reading “COVID-19: udienze penali a distanza. Il trattamento dei dati e i colloqui difensore-imputato non sono gli unici problemi”

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COVID-19: l’app governativa, fra tracciamento, diritto d’autore e sicurezza

di Andrea Monti – InfosecNews del 16 aprile 2020

L’ordinanza 10/2020 del Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19 scrive la parola fine al capitolo “Tracciamento si, tracciamento no” nel senso che, finalmente e nel bene o nel male, il governo ha deciso di imboccare la strada del monitoraggio delle persone per rilevare e segnalare contagi individuando un “app”osito software concesso gratuitamente in licenza dalla società che lo ha sviluppato al governo italiano . Nello stesso tempo, però, il provvedimento lascia “non dette” alcune cose relative, in particolare, alla sua sicurezza, che vista la criticità del momento avrebbero dovuto costituire un elemento centrale nella selezione del prodotto. Continue reading “COVID-19: l’app governativa, fra tracciamento, diritto d’autore e sicurezza”

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COVID-19: la riforma dei contratti bancari sconvolge l’ecommerce?

L’articolo art. 4 del DL 23/2020 (il cui testo riporto alla fine di questo articolo) sconvolge, o meglio, annulla, anni di elaborazione giurisprudenziale, dottrinale e tecnologica sui “contratti a distanza” e cancella il valore scientifico e giuridico della sicurezza informatica. La norma prevede, infatti, l’efficacia del consenso del correntista anche se manifestata con email “non certificata” o con “altro mezzo”, con buona pace della “forma scritta” (anche digitale), della necessità di identificazione della capacità della parte, della firma qualificata, della protezione dell’identità digitale e via discorrendo.

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COVID-19: ancora sugli “zelanti della privacy”

Torno ancora una volta sul tema “zelanti dell privacy”e diritti fondamentali per chiarire alcuni concetti che dovrebbero essere chiari ma che, evidentemente, non lo sono ancora abbastanza:

  • “privacy” non significa riservatezza. Il giornalista investigativo, il narcotrafficante e il partner infedele vogliono tutti la riservatezza sulle loro attivitè, ma per ragioni diversissime che nulla hanno a che vedere con “la privacy”. Viceversa, va tutelata la vita privata come fa l’articolo 615bis del Codice penale,
  • “privacy” non è nemmeno tutela della vita privata, che e’ un concetto molto più ampio ampio e si estende (a differenza della nozione comune di privacy) anche ai luoghi pubblici dove si applicano pacificamente i reati di molestie e violenza privata (appunto),
  • “privacy” non è trattamento dei dati personali perchè il trattamento dei dati personali è strumentale alla protezione dei diritti e delle libertà fondamentali. Quindi il GDPR non tutela “la privacy”  ma innanzi tutto il bene fondamentale vita e da li’ a scendere,
  • “privacy” non è nemmeno (come è accaduto con l’ambiente) un nuovo diritto da costituzionalizzare perchè la Carta già prevede norme specifiche a tutela dell’inviolabilità del domicilio, della libertà di pensiero, di quella di circolazione e della segretezza delle comunicazioni che “coprono” gli ambiti che si vogliono testardamente far rientrare all’interno della “privacy”.

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Emergenza Covid e prevenzione anticrimine: che fine ha fatto Internet?

Lo scorso 10 aprile il Ministro degli interni ha emanato una direttiva ad oggetto “Emergenza  Covid-19.  Monitoraggio  del disagio  sociale  ed  economico e attività  di  prevenzione  e  contrasto  dei  fenomeni  criminosi  e  di  ogni forma di illegalità”.

La direttiva prende formalmente atto di qualcosa che, speriamo, ufficiosamente sia stato oggetto di attenzione istituzionale sin dall’inizio: l’impatto del COVID-19 su ordine e sicurezza pubblica. Continue reading “Emergenza Covid e prevenzione anticrimine: che fine ha fatto Internet?”

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COVID-19: gli “zelanti della privacy” e l’ipocrisia del condizionale

Ripeto da tempo, come un disco rotto che nessuno ascolta, che in un momento di sospensione dei nostri diritti costituzionali – quelli veri – la “privacy” è l’ultimo dei nostri problemi. Ciononostante, molti sostenitori di un concetto estremo di “privacy” continuano ad opporsi all’identificazione generale e generalizzata di contagiati e persone che ci sono entrate in contatto perchè lo Stato “potrebbe abusarne”. Continue reading “COVID-19: gli “zelanti della privacy” e l’ipocrisia del condizionale”

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COVID-19 e l’inganno delle curve

Fra le tante scienze che sono state maltrattate a causa del COVID-19, la statistica è senz’altro quella che più di altre a subito il destino peggiore. Da mesi veniamo bombardati da analisi e “letture” dei fatti basati su confusioni concettuali, dati inattendibili ed errori grossolani. Continue reading “COVID-19 e l’inganno delle curve”

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COVID-19: tasse, soldi a pioggia e la coazione a ripetere

Da mero osservatore – e vittima – della politica odierna, e dunque dell’assenza di scrupoli dell’opposizione e della imbarazzante attività del governo rilevo che, per l’ennesima volta, la logica trasversale della gestione economica dell’emergenza si traduce in pochi soldi a tanti e dio per tutti (e una patrimoniale – anzi, una “minipatrimoniale” che fa sempre pendant). Continue reading “COVID-19: tasse, soldi a pioggia e la coazione a ripetere”

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Chi minaccia la rete italiana?

di Andrea Monti – Un messaggio in bottiglia – Infosec News del 11 aprile 2020
L’incapacità della piattaforma INPS di reggere un carico di connessione importante ma non paragonabile a quello di note piattaforme di e-commerce americane e cinese ripropone per l’ennesima volta il tema del governo delle scelte pubbliche in materia di tecnologia dell’informazione.

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COVID-19: cause “contro i medici” e diritto di difendersi

Non entro nel merito – perchè non lo conosco – della vicenda di alcuni avvocati che si sarebbero organizzati per “fare causa” a operatori sanitari per decessi causati dal trattamento per COVID-19, ma trovo molto discutibile la posizione espressa dal Consiglio Nazionale Forense e quella di molti che, in pubblico, annunciano di non voler far causa ai medici “per questioni deontologiche ed etiche”. Continue reading “COVID-19: cause “contro i medici” e diritto di difendersi”

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COVID-19: la fine del “consumo a tutti i costi”?

Il “distanziamento sociale” provoca, fra le altre cose, il ripensamento delle abitudini di consumo. Non si tratta soltanto di spendere il minimo indispensabile per cercare di resistere alla crisi economica in corso, ma di cambiare le priorità – e la propensione – all’acquisto di beni oggettivamente inutili ma nonostante tutto in cima alle “necessità” del consumatore.

“Viviamo in un tempo dove il superfluo è l’unica necessità” scriveva non molto tempo Oscar Wilde, ma questo tempo è, sperabilmente, finito. La clausura ci sta dimostrando come quello che (in tanti) abbiamo è ampiamente sufficiente a soddisfare le necessità quotidiane, l’assenza di occasioni d’incontro rende inutile sfoggiare lo smartphone più recente e la necessità di lavorare a distanza focalizza l’attenzione sugli strumenti che ce lo consentono più che su altre distrazioni da “shopping compulsivo”. Ci accorgiamo concretamente, in altri termini, quanto pesa(va) il superfluo nella nostra vita e di quanto e cosa possiamo fare a meno senza patire alcuna sofferenza. Continue reading “COVID-19: la fine del “consumo a tutti i costi”?”

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