Nel corso degli anni si è radicata una lettura della normativa sulla protezione dei dati personali (erroneamente equiparata alla “privacy”) che ingessa la ricerca scientifica. Ci sono spazi per interpretare la legge in modo più corretto e consentire agli scienziati di lavorare più efficacemente per il bene comune di Andrea Monti – Originariamente pubblicato da Scienza in rete
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