WMTools n. 24
di Andrea Monti
Non tutti festeggeranno la notte di S.Silvestro partecipando a veglioni, party, trasmissioni televisive e radiofoniche, eventi organizzati apposta per celebrare il finto passaggio di secolo e millennio in realtà rinviati al 31 dicembre 2000.
Qualcuno trascorrerà quelle ore controllando centrali elettriche e telefoniche, CED di banche, e sale operative di ferrovie e aereoporti, carabinieri, finanzieri, poliziotti, vigili del fuoco. Sono i “forzati del Millennium Bug” che “a scanso di equivoci, anche se non succederà assolutamente nulla” sono stati “giusto per prudenza” messi in stato di allerta dai soliti piani di emergenza improvvisati all’ultimo momento.
Chissà come reagirebbero queste persone se sapessero che la colpa per i turni straordinari e le ferie annullate non dipendono da una calamità naturale ma da un colossale esempio di ignoranza e stupidità.
Si, perché quello che ci troviamo a vivere oggi, il rovescio della medaglia del “risparmiare spazio e potenza di calcolo dimezzando la lunghezza del campo anno” era anch’esso noto, solo che, si pensava, fra trent’anni chi volete che usi ancora computer che saranno oramai obsoleti e programmi preistorici? State pur certi che il problema verrà risolto semplicemente con l’evoluzione delle tecnica.
L’ingenuità (o lo scaricabarile) dei programmatori di quel periodo e di chi prendeva le decisioni è stata tradita dalla pigrizia (non voglio dire malafede) delle industrie dell’elettronica, che hanno continuato a costruire i propri aggeggi perpetuando un comportamento (la gestione a due cifre dell’anno) inutile e progressivamente più pericoloso (quanti si sono resi conto che persino Windows95 aveva questo difetto, e quanto è stato speso per comprare l’aggiornamento a Windows98 che – miracolosamente – era “guarito” dal male?)
È evidente dunque che il Millennium Bug non è un problema tecnico, ma umano, frutto di una diffusa impreparazione culturale, ancora prima che tecnica, sia delle aziende sia dello Stato e delle Pubbliche Amministrazioni.
Sul problema dell’Anno 2000 è stato detto tutto e il contrario di tutto. Da un lato i millenaristi accaniti si sono scatenati nel profetizzare sciagure epocali nel passaggio dal 1999 al penultimo anno del millennio. Dall’altro, gli ottimisti a oltranza (anche per esorcizzare il fenomeno) minimizzano i rischi e liquidano il problema con qualche battuta di spirito. In mezzo si trovano le persone normali, assolutamente disorientate.
La verità – come spesso accade – sta da qualche parte fra le due posizioni estreme e probabilmente, anche se i disservizi saranno parecchi, non dovrebbe verificarsi nessuna “apocalisse elettronica”.
Ci sono però alcune cose non dette o quantomeno non abbastanza ripetute e che meritano invece di essere sottolineate.
In primo luogo: il Millennium Bug non riguarda solo la notte di S.Silvestro. Già ora – e molto di più negli anni a venire – si manifesteranno problemi nei settori più disparati, specie in quelli – come il credito, le assicurazioni e la previdenza – dove si gestiscono intervalli di tempo di notevole durata.
In secondo luogo: se succederà qualcosa, la responsabilità non è dei “cervelloni impazziti” ma di chi, vuoi per ignoranza, vuoi per scaricabarile, non si è preoccupato in tempo. Questo argomento tira in ballo direttamente le precise responsabilità delle Pubbliche Amministrazioni: partendo dal centro fino alle realtà periferiche, i dati di fatto sono due: il problema Anno2000 è stato accantonato e la cittadinanza è stata lasciata all’oscuro di qualsiasi notizia seria a riguardo. E non è certo l’istituzione di “unità di crisi” e “piani di emergenza” a poter mondare le coscienze di chi, in tutt’altre faccende affaccendato, si ricorda delle cose da fare solo quando si trasformano in emergenza. Sarebbe bastato anche solo dire “è tutto a posto, non preoccupatevi”, ma probabilmente nessuno si è voluto prendere la responsabilità di fare un’affermazione che sarebbe potuta essere smentita dai fatti – tragicamente – nel giro di pochissimo tempo; meglio fare finta di niente e sperare che il diavolo non sia proprio così brutto come lo si dipinge.
Ah, dimenticavo: auguri e buona anticamera al XXI secolo…
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