Contributo inviato al Call for papers 2020 del Centro Alti Studi per la Difesa
Benché stia attraversando una fase di normativizzazione, la sicurezza nazionale è ancora un concetto giuridicamente evanescente, che fatica a trovare un proprio spazio fra categorie consolidate come ordine e sicurezza pubblica e difesa dello Stato. La normativizzazione della sicurezza nazionale implica la sua sottoposizione al rule of law e dunque limita il suo uso per interessi di natura strettamente politica che non potrebbero essere garantiti con l’apposizione sistematica e automatica del segreto di Stato e che sono sottoposti ad un accresciuto controllo giurisdizionale. Parallelamente, la dipendenza tecnologica da soggetti stranieri —che ha di fatto consentito una (almeno parziale ma ineliminabile) inclusione di interessi privati nella definizione delle politiche di sicurezza— compromette l’effettiva possibilità di tutelare la sicurezza e gli interessi dello Stato. di Andrea Monti – professore incaricato di diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica nell’università di Chieti-Pescara Continue reading “Ordine pubblico, sicurezza nazionale e sicurezza cibernetica: una prospettiva di sistema”
Possibly Related Posts:
- La differenza fra reati (informatici) comuni e atti di guerra
- Come cambiano i cybersecurity contract e la responsabilità della Pa
- Gli stateless rights e la costruzione di un ordine mondiale post-westfaliano
- Aderire al Trattato di Roma per fermare le guerre
- L’ostracismo tecnologico anti-russo e la nuova Cortina di ferro digitale