Valutare la robustezza di una difesa perimetrale

Questo video mostra il diverso potere penetrante di calibri di vario tipo e fornisce un suggerimento utile a chi si occupa (o dichiara di occuparsi) di sicurezza IT: quando si progetta una difesa perimetrale ci si dovrebbe preoccupare del potere di penetrazione dell’attacco.

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La responsabilità dei Garanti dei dati personali per le “promesse di sanzione”

Non capisco questa moda di alcuni  garanti dei dati personali stranieri di “annunciare le sanzioni” invece di applicarle e poi diffondere la notizia.

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Il GDPR e l’archivio delle foto della polizia di Los Angeles

La polizia di Los Angeles “apre” il proprio archivio storico di fotografie, alcune delle quali risalgono al 1925, scattate da agenti in servizio: un’occasione unica per guardare la società americana e la sua evoluzione dalla prospettiva del crimine e di chi lo combatte.

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L’ipocrisia del “coccolare il cliente” o l’interessato

Un altro luogo comune oramai ubiquo è quello per il quale il “cliente – o, per quanto riguarda il GDPR, l’interessato – va coccolato”. Il risultato è che la narrativa della comunicazione d’impresa gronda di tanto zucchero e miele da provocare una crisi iperglicemica alla sola vista di un manifesto o di uno film pubblicitario. Alla prova dei fatti, però, l’utente si trova di fronte a una pianta carnivora: bellissima all’esterno – per attirare le vittime – e micidiale all’interno.

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Il caso Zeiss. Parlare con “il popolo della rete” è una strategia di marketing ancora efficace?

Il caso Zeiss è l’occasione per analizzare uno dei luoghi comuni più radicati nel mondo del digital marketing: quello secondo il quale una strategia di comunicazione efficace deve “ascoltare le reazioni del “popolo della rete”.

In teoria, il concetto non è sbagliato: tenere sotto controllo il “sentiment” degli utenti è un modo per capire – e gestire – il gradimento di un prodotto o di un servizio. Nella pratica, tuttavia, questo si traduce nel dover inseguire le reazioni di chiunque urla abbastanza da farsi sentire, anche se non ha mai acquistato – e mai acquisterà – un determinato prodotto. C’è dunque da chiedersi se abbia (ancora) senso investire tempo, risorse e soldi nell’interazione con una massa indifferenziata di soggetti, piuttosto che concentrarsi sulla cura del cliente. Continue reading “Il caso Zeiss. Parlare con “il popolo della rete” è una strategia di marketing ancora efficace?”

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GDPR e normativa italiana sulla protezione dei dati personali. Una lezione a Tokyo nell’università di Keio

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Il caso Netflix-NeonGenesis Evangelion – Diritto morale d’autore e limiti all’adattamento dei dialoghi

Il caso, apparentemente marginale, della rimozione da Netflix Italia del malriuscito adattamento dei dei dialoghi di NeonGenesis Evangelion pone, in realtà, un serio problema di diritto morale d’autore: quello della mutilazione dell’opera.

Il fatto: Netflix commissiona la riscrittura dei dialoghi della versione italiana di una famosissima serie di animazione giapponese: NeonGenesis Evangelion. Il dialoghista – questa è la figura professionale che svolge questo compito – produce un risultato così scadente – nella percezione degli spettatori – che Netflix sospende la pubblicazione della serie in attesa di riparare al danno. Continue reading “Il caso Netflix-NeonGenesis Evangelion – Diritto morale d’autore e limiti all’adattamento dei dialoghi”

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De (GDPR) minimis non curat praetor ovvero: non tutte le violazioni del GDPR sono sanzionabili

Sulla base del fatto che violazioni minori non sono coperte dalla legislazione sulla protezione dei dati,  la decisione 4 U 760/19 dell’Oberlandesgericht di Dresda ha respinto un’azione risarcitoria in materia di protezione dei dati intentata contro una piattaforma di condivisione di contenuti, accusata dall’attore di aver provocato “angoscia” consentendo la pubblicazione di un video.

Questa applicazione contemporanea nell’ambito GDPR del vecchio adagio del diritto romano “de minimis non curat praetor” è molto importante, in quanto ha un forte “potere di arresto” contro la miriade di pretese basate su presunte “sofferenze insopportabili” e “lesioni della reputazione” che in realtà risolvono in nessun danno.

Inoltre, il principio di diritto espresso in questa decisione mette in discussione la possibilità, per un’Autorità garante dei dati personali, di sanzionare un titolare del trattamento se la violazione del GDPR non causa alcun danno effettivo. Continue reading “De (GDPR) minimis non curat praetor ovvero: non tutte le violazioni del GDPR sono sanzionabili”

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Il pericolo di Lybra

L’annuncio della prossima immissione in rete di Libra, la criptovaluta di Facebook, ha provocato reazioni violente e dure critiche. Alcune fondate, altre meno
di Andrea Monti – PC Professionale n. 340 Continue reading “Il pericolo di Lybra”

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