Per la prima volta, un uomo ha ricevuto una terapia basata su editing genetico. Così titola The Scientist commentando la notizia per la quale a una persona (le cui generalità appaiono nell’articolo) è stata praticata una operazione di modifica del codice genetico per cercare di guarire la Sindrome di Hunter, una malattia rara e costosa da curare.
E’ presto per sapere se la terapia ha avuto effetto, ma finalmente l’editing genetico ha fatto un passo avanti e gli scienziati hanno cominciato ad applicarlo agli esseri umani.
Ora, è ragionevole aspettarsi che nel giro di (relativamente) poco tempo molte malattie genetiche potranno essere finalmente curate.
E questo accadrà nonostante il GDPR – o, meglio – nonostante la cieca follia di una sua interpretazione burocratica e pedante che, in nome della tutela dei diritti fondamentali, ostacola la ricerca scientifica e impedisce la protezione del diritto cardine al quale tutti noi “abbiamo diritto”: quello alla vita.
Possibly Related Posts:
- OpenAI ha ammesso di condividere le chat degli utenti con le autorità
- Il ruolo della stablecoin basata sullo Yuan nella strategia cinese globale
- Dati personali: un mutaforma che cambia a seconda di chi li usa
- Webcam violate: la fragilità nascosta del nostro mondo connesso
- Google non dovrà vendere Chrome. Ma non è Chrome a fare il monopolio di Google