Sul Web è nata una nuova professione. Diventa anche tu “ente conduttore”

di Alessia Ambrosini

CopyrightMytechMondadori 12 settembre 2000

La scorsa settimana abbiamo esaminato la procedura amministrativa di rassegnazione “coatta” di un dominio contestato, lo strumento predisposto dalla Naming Authority italiana per prevenire e combattere il fenomeno del cybersquatting.
Ricordiamo che il procedimento – ispirato agli stessi criteri adottati in sede internazionale da Icann per i domini .com, .org e .net – viene gestito da appositi enti conduttori e non direttamente dalla Registration Authority italiana, l’organismo che assegna e amministra i domini .it.
Se nello scorso articolo abbiamo esaminato la procedura dal punto di vista dell’utente, ora invece la guardiamo da un’ottica più “imprenditoriale”. Come si diventa ente conduttore? Quali sono i requisiti e le modalità per assumere questo incarico?

Chi può diventare ente conduttore I requisiti soggettivi non sono particolarmente “stringenti”. In effetti, è sufficiente essere una “persona giuridica pubblica o privata” (ente pubblico, società di capitali, associazione riconosciuta e così via) oppure uno studio professionale (uno studio legale per esempio), costituiti nell’Unione Europea.
A oggi, gli enti che hanno ottenuto l’autorizzazione dalla Naming Authority Italiana sono due: lo Studio Legale Fogliani e la società E-solv. In effetti, bisogna riconoscerlo, i neo-enti si sono dati subito da fare per semplificare la vita agli utenti, predisponendo on line moduli (e relative istruzioni) sia per il ricorso che per la replica.

Come si diventa ente conduttore
Per diventare ente conduttore bisogna presentare domanda al Presidente della Naming Authority, il quale decide entro 20 giorni. In mancanza di decisione negativa entro questo termine, la domanda si considera comunque accettata. È bene sottolineare che il rigetto – il quale va peraltro motivato – non preclude la presentazione di una nuova domanda da parte dello stesso ente.

COSA DEVE CONTENERE LA DOMANDA

Ecco l’elenco delle informazioni necessarie:

1) Il nome del candidato ente conduttore e l’indicazione del legale rappresentante

2) La data di costituzione

3) Il nome e l’indirizzo della persona delegata alla gestione amministrativa delle procedure

4) I criteri con i quali l’ente conduttore si è attenuto ed intende attenersi per la scelta dei propri saggi. In relazione a questo punto, ricordo che ogni singola procedura viene affidata ad un “saggio”, scelto fra una lista di (almeno 15) persone esperte nella materia, predisposta appunto dall’ente conduttore. È il “saggio” che valuta se il dominio oggetto della controversia sia stato registrato o meno in malafede.

5) L’indicazione dell’indirizzo Internet (Uniform Resource Locator) dell’ente conduttore. Al momento della presentazione della domanda quest’ultimo deve essere accessibile al Presidente della Naming Authority. Sul sito devono essere pubblicate le indicazioni contenute nella domanda stessa, la lista dei “saggi” (almeno 15) e il testo delle norme di attuazione che l’ente intende seguire per la conduzione delle Procedure.

6) L’indicazione del numero di Procedure che ritiene essere in grado di gestire mensilmente.

7) L’indicazione del costo della Procedura nel caso di collegi unipersonali e collegi di tre saggi. In relazione ai costi, ricordiamo che non possono essere inferiori a 774.508 lire – 400 euro (più Iva, se dovuta). Nel rispetto di questa norma, gli enti conduttori hanno la facoltà di fissare i prezzi.

Ma non è finita… L’aspirante ente conduttore deve anche dichiarare:

– di sottoporsi alle norme predisposte dalla Naming Authority ed accettare le variazioni che ad esse fossero nel tempo apportate
– che i saggi indicati nell’elenco conoscono le regole di naming e le norme predisposte per la conduzione delle procedure
– che i propri saggi sono liberi di agire come tali anche presso altri
enti conduttori.

ALLEGATI

Alla domanda bisognerà allegare l’elenco dei saggi, insieme alla loro accettazione scritta di far parte della lista e il testo delle norme di attuazione che l’aspirante ente intende seguire per la conduzione delle Procedure.

TRE… DUE…. UNO…. VIA!

Non appena il Presidente della Naming Authority accetta la domanda, l’ente risulterà automaticamente abilitato alla conduzione delle procedure. L’inizio della sua attività è tuttavia subordinato alla visibilità (anche al pubblico) del proprio sito, nel quale dovrà tra l’altro essere puntualmente pubblicato l’esito di tutti i procedimenti.

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