COVID-19: l’Italia fra Cina e USA

Questo articolo pubblicato da un blog di informazione americano è interessante perchè dimostra quanto gli interessi nazionali conducano a conclusioni “di parte”.

Certamente, come fa notare l’autrice dell’articolo, la “generosità” della Cina verso l’Italia è tutt’altro che disinteressata, ma da qui a ipotizzare che la Cina abbia addirittura prima promosso il contagio spingendo gli Italiani ad abbracciare i Cinesi per poi inviare aiuti in modo da rinsaldare il controllo sul nostro Paese ce ne corre.

Per quanto il nostro Governo stia dando una prova non brillantissima, è fracamente “discutibile” affermare che

Non è accaduto per caso. Non c’entra l’età. E nemmeno sono state le condizioni di salute nè la generosità degli Italiani ad avere causato l’irruzione del virus nel loro Paese. E’ stata una leadership che era è sotto il controllo del governo Cinese. 1

In questa analisi tutta giocata sul rapporto fra “Cinesi cattivi” e “Italiani venduti dal Governo alla potenza straniera” manca, però, una valutazione delle scelte strategiche degli USA basate sul “disengagement” dalla UE e sull’adozione di comportamenti aggressivi – come i dazi commerciali – nei confronti di Paesi come l’Italia che sono (ancora) alleati dell’America, ma dei quali l’America non è (più) alleata.

Se va denunciata, giustamente, la preoccupazione che la Cina possa avvantaggiarsi delle misere condizioni economiche e politiche italiane, andrebbe anche detto in modo chiaro che questo è stato – o sarà – possibile anche grazie al “disengagement” dell’amministrazione americana dallo scacchiere europeo e italiano.

Per buttarla in filosofia: quando si crea un vuoto, non ci si può lamentare se quacun altro lo riempie.

  1. It wasn’t chance. It wasn’t age. It wasn’t overall health, and it wasn’t the good-hearted nature of the Italian people that caused the virus to ravage their nation. It was a leadership who are now under the thumb of the Chinese government.

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