Uno dei modi utilizzati per acquisire informazioni su un bersaglio (password, configurazioni, utenze e via discorrendo) è il “trashing” cioè il frugare nella spazzatura prodotta da uffici e istituzioni.
La sentenza citata dall’articolo de Il Fatto Quotidiano afferma che appropriarsi della spazzatura è furto, a nulla valendo il fatto che il proprietario ha deciso di sbarazzarsi della cosa che ha gettato (carta inclusa). In particolare, la sentenza sostiene che la spazzatura diventa di proprietà del comune che ne puo’ trarre un vantaggio economico.
Mi sembra un’interpretazione molto discutibile, fatto sta che non avrei mai immaginato che nell’arsenale sanzionatoriodi azioni criminali commesse tramite (o su) computer, si potesse aggiungere il “furto di monnezza”.
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