Il “non-problema” della age-verification

Nel nebbioso mare magnum dei presunti “nuovi problemi” causati dalle piattaforme digitali ogni tanto si intravede, come l’Olandese Volante, la “age verification”, lo strumento invocato per “proteggere i minori” dall’esposizione a “contenuti inappropriati” che però, immancabilmente, crea “problemi di privacy” e dunque va regolato con cautela se non addirittura vietato di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato in Strategikon – un blog di Italian Tech
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D’ognuno disse mal, fuorché di Cristo…

… scusandosi col dir “non lo conosco. L’epigrafe sulla tomba di Pietro Aretino sarà anche stata scritta a metà del XVI secolo, ma è la perfetta descrizione dello stato di inquisizione permanente nato nelle vecchie aree FidoNET e sui newsgroup, cresciuto nelle chat e nei social network e, da qualche tempo, imperante sui media generalisti che lo hanno utilizzato come scappatoia per liberarsi dalla fatica di fare informazione di Andrea Monti – inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech. Continue reading “D’ognuno disse mal, fuorché di Cristo…”

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Il caso Cospito e la prevenzione per i reati politici

La vicenda di Alfredo Cospito sembra avere suscitato riflessioni sul rapporto fra le esigenze di prevenzione di pubblica sicurezza e quelle della repressione penale, nel caso di reati commessi per motivazioni ideologiche e non “semplicemente” criminali. Il commento di Andrea Monti, professore incaricato di Digital Law nel Corso di laurea magistrale in Digital Marketing dell’Università di Chieti-Pescara, già docente di diritto dell’ordine e della sicurezza pubblica nello stesso ateneo di Andrea Monti – Inzialmente pubblicato su Formiche.net

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ChatGPT e la perdita di conoscenza (di chi lo usa)

ChatGPT è l’ennesimo “trend” che, come blockchain, NFT e i loro derivati, scomparirà presto o tardi dai titoli dei giornali (e dalle qualifiche professionali degli “esperti”). Nel frattempo, si moltiplicano gli allarmi di millenaristi, luddisti, Canuti e catastrofisti che non perdono occasione per vaticinare sui “pericoli per la privacy”, su quelli per la perdita di posti di lavoro causati dall’uso dell’AI per produrre contenuti editoriali, studi e ricerche, e sul “bias” che porta l’AI a proferire “oracoli” inappropriati o non in linea con il politically correct. Non mancano, poi, gli eredi dei “pazienti” di Eliza, il software che negli anni ‘60 del secolo scorso emulava uno psicoterapeuta di scuola Rogeriana, che pongono a ChatGPT domande esistenziali stupendosi delle risposte e i “furbi” che ricorrono a piattaforme del genere spacciando per propri i risultati dell’elaborazione automatizzata (siano essi testi, immagini o suoni) di un tema di Andrea Monti – Inizialmente pubblicato su Strategikon – un blog di Italian Tech Continue reading “ChatGPT e la perdita di conoscenza (di chi lo usa)”

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