Natura “perdurante” e termine di contestazione discrezionale per gli illeciti amministrativi in materia di protezione dei dati personali

Versione preprint dell’articolo pubblicato sul n. 4/2020 della rivista Diritto di internet – Pacini editore

Corte di cassazione; sez. II civile; ordinanza 3 settembre 2020; Pres. Felice Manna; Rel. Chiara Besso Marcheis; Postel S.p.a. (Avv. Paolo Ricchiuto) c. Autorità garante per la protezione dei dati personali (Avvocatura generale dello Stato)

In materia di trattamento di dati personali, gli illeciti amministrativi di omessa informativa e omessa raccolta del consenso hanno carattere continuativo e “perdurante” fino alla conclusione degli accertamenti compiuti dall’autorità nazionale di protezione dei dati (1)

In materia di illeciti amministrativi relativi al trattamento di dati personali il dies a quo computo del termine di novanta giorni per la notificazione del verbale di contestazione decorre dall’accertamento della violazione, che non coincide con la generica e approssimativa percezione del fatto e con l’acquisizione della documentazione ad esso relativa, ma richiede l’elaborazione dei dati cosi? ottenuti al fine di individuare gli elementi costitutivi delle eventuali violazioni (2) Continue reading “Natura “perdurante” e termine di contestazione discrezionale per gli illeciti amministrativi in materia di protezione dei dati personali”

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CNIL – Délibération n° 2009-474 portant recommandation en matière de transfert de données à caractère personnel dans le cadre de procédures judiciaires américaines dite de « Discovery »

JORF n°0190 du 19 août 2009 page texte n° 27
NOR: CNIA0900018X

La Commission nationale de l’informatique et des libertés,
Vu la convention n° 108 du Conseil de l’Europe du 28 janvier 1981 pour la protection des personnes à l’égard du traitement automatisé des données à caractère personnel ;
Vu la directive 95 / 46 / CE du Parlement européen et du Conseil du 24 octobre 1995 relative à la protection des personnes physiques à l’égard du traitement des données à caractère personnel et à la libre circulation de ces données ;
Vu l’article 23 de la convention de La Haye du 18 mars 1970 ;
Vu l’article 1er bis de la loi n° 68-678 du 27 juillet 1968, créé par la loi n° 80-538 du 16 juillet 1980 relative à la communication de documents ou renseignements d’ordre économique, commercial ou technique à des personnes physiques ou morales étrangères ;
Vu la loi n° 78-17 du 6 janvier 1978 relative à l’informatique, aux fichiers et aux libertés, modifiée par la loi n° 2004-801 du 6 août 2004 relative à la protection des personnes physiques à l’égard des traitements de données à caractère personnel ;
Vu le décret n° 2005-1309 du 20 octobre 2005 pris pour l’application de la loi n° 78-17 du 6 janvier 1978 relative à l’informatique, aux fichiers et aux libertés, modifiée par la loi n° 2004-801 du 6 août 2004 ;
Vu la délibération de la Commission nationale de l’informatique et des libertés n° 2005-213 du 11 octobre 2005 portant adoption d’une recommandation concernant les modalités d’archivage électronique, dans le secteur privé, de données à caractère personnel ;
Vu l’avis WP 158 du groupe de travail dit de l’« article 29 » adopté le 11 février 2009 ;
Après avoir entendu MM. Bernard PEYRAT, Georges de LA LOYÈRE, en leur rapport, et Mme Elisabeth ROLIN, commissaire du Gouvernement, en ses observations,

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CTOSE: dalla Commissione Europea arriva uno standard per le indagini online

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Allo studio una metodologia per la raccolta, conservazione e analisi delle “digital evidence”. Un difficile equilibrio tra tutela della riservatezza e indagini della polizia.
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Recepita la direttiva comunitaria sulla garanzia dei prodotti. Guai in vista per le software house

di Andrea Monti – PC Professionale n. 135

La copertura di garanzia sui prodotti per i consumatori viene estesa a due anni. La norma si applica sugli acquisti effettuati dopo il 30 giugno. Il Decreto Legislativo 2 febbraio 2002, n. 24 “Attuazione della direttiva 1999/44/CE su taluni aspetti della vendita e delle garanzie di consumo” è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 57 del 8 marzo 2002 – Supplemento Ordinario n. 40. Si tratta di un provvedimento molto importante perchè rivoluziona il regime giuridico della garanzia dei prodotti destinati ai consumatori, stabilendo l’estensione del periodo di copertura a due anni e responsabilizzando anche la catena distributiva per i difetti strutturali del prodotto.
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Un seminario al Parlamento Europeo per parlare di open source ed e-government

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I sostenitori del modello open source discutono con i rappresentanti di Microsoft l’impiego del software proprietario nell’amministrazione dello Stato.
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Il diritto d’autore fra legge italiana e direttiva europea

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La nuova direttiva “antipirateria” mette fuori legge la commercializazione di apparati, software e singoli componenti, atti a eludere misure di protezione.
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Luci e ombre della recente direttiva sul commercio elettronico

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L’otto giugno 2000 è stata approvata la Direttiva 31/2000 CE che si occupa di regolamentare alcuni aspetti delle attività di commercio elettronico.
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Il governo tedesco finanzia lo sviluppo di GPG, il software open source concorrente diretto di PGP

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Il New York Times, in un articolo di Peter Weyner, che è possibile leggere on line su http://www.nytimes.com/library/tech/99/11/cyber/articles/19encrypt.html, riporta una notizia clamorosa: in Germania il ministero delle finanze e della tecnologia ha stanziato un finanziamento di circa 318.000 marchi (trecento milioni di lire o giù di lì) per lo sviluppo di Gnu Privacy Guard (GPG – http://www.gpg.org) un software – concorrente diretto del più noto PGP – che utilizza crittografia a chiave pubblica sviluppato con licenza GPL, cioè “libera”. In altri termini, questo significa che gli utenti sono liberi di accedere e apportare modifiche al codice sorgente e di duplicare il software senza incorrere in sanzioni di alcun tipo.
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Nuove frontiere nella protezione legale del software: l’Unione Europea pensa al brevetto

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Ottenere una tutela giuridica del software sempre più efficace è un’esigenza da qualche tempo in cima alle priorità degli operatori del settore che rivendicano una (giusta) protezione dalle varie forme di abuso che possono essere commesse a loro danno.
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Internet fa male ai bambini ver. 2.0

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Gli effetti delle mistificazioni giornalistiche degli ultimi anni cominciano a manifestarsi con sempre maggiore virulenza sia in ambito culturale che giuridico. I due piani sono molto più legati di quanto possa inizialmente sembrare, perché se il legislatore (che – ricordiamolo – non è uno spettro, ma un gruppo di persone) non ha una corretta percezione del fenomeno non può decidere se obiettivamente sia il caso di emanare provvedimenti oppure di non appesantire le (già oberate) pagine della Gazzetta Ufficiale.

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Internet fa male ai bambini?… Si, secondo l’Unione Europea

di Andrea Monti – PC Professionale n. 86

Povero signor Internet, per lui la condanna è senza scampo: come già le ortiche, una bibita ghiacciata e il tamagotchi, egli fa male ai bambini.

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