Per quattro mesi il sistema di posta del Ministero degli esteri (ministro Gentiloni) è stato “bucato” da cracker russi. Ma niente paura, si legge sul Il Fatto Quotidiano, perchè Gentiloni:
non usava la posta elettronica quando era ministro degli Esteri
e poi perchè
il sistema non è stato decriptato.
La prima affermazione è inverosimile. La seconda è incomprensibile.
La posta elettronica funziona in uscita e in ingresso: sarà anche vero che per quattro mesi (nemmeno un collaboratore di) Gentiloni ha spedito posta, ma è anche vero, allora, che nessuno ha visto cosa sia stato spedito all’indirizzo del ministro. Conclusione: come si fa a dire che non ci sono (stati) problemi?
E’ proprio vero che certe volte la toppa è peggiore del buco.
Possibly Related Posts:
- Il vero fallimento dell’Ue nell’accordo sui dazi è aver accettato che i diritti sono negoziabili
- Le regole di Agcom sugli influencer sottraggono spazio ai giudici nella tutela degli utenti in rete
- Usa. L’intelligenza artificiale secondo Trump: potenza, biosecurity e zero regoleUsa
- Chi possiede i retrogame?
- Caso kisscam Coldplay: perché non c’è privacy negli spazi aperti