Guardando un aspirapolvere automatico non viene proprio in mente di considerarlo un “qualcuno” con il quale parlare o al quale “attribuire dei diritti”.
Ma se l’oggetto è dotato di controllo vocale e ha una forma vagamente antropomorfa, si scatenano grida all’insegna del “riconosciamo i diritti ai robot” oppure “i robot sono fra noi” ecc. ecc.
E’ la prevalenza della forma sulla sostanza o dell’apparenza sulla realtà. Che consente ai giuristi di passare da “visionari” quando, in concreto, sono solo dei visionari.
Possibly Related Posts:
- L’ultima mossa del Garante privacy per bloccare DeepSeek è una discutibile lettera ai provider
- Il pericolo della “digital resurrection”
- Perché non bastano i soldi per convincere gli scienziati a venire nell’Unione Europea
- Quello che non torna nelle sanzioni UE a Meta
- La vendita forzata di Chrome e Android non risolve il problema del monopolio di Google