Guardando un aspirapolvere automatico non viene proprio in mente di considerarlo un “qualcuno” con il quale parlare o al quale “attribuire dei diritti”.
Ma se l’oggetto è dotato di controllo vocale e ha una forma vagamente antropomorfa, si scatenano grida all’insegna del “riconosciamo i diritti ai robot” oppure “i robot sono fra noi” ecc. ecc.
E’ la prevalenza della forma sulla sostanza o dell’apparenza sulla realtà. Che consente ai giuristi di passare da “visionari” quando, in concreto, sono solo dei visionari.
Possibly Related Posts:
- Il blocco russo di Facetime non è censura, ma strategia
- In Australia è entrata in vigore la legge che vieta i social ai minori: ecco cosa prevede
- Perché abbiamo accettato che il software possa fallire (e perché non possiamo più permettercelo)
- Un attacco a un fornitore di OpenAI ha rivelato (di nuovo) l’estrema fragilità della rete Internet
- Cosa significa la decisione del Giappone di dare al primo ministro il controllo dell’intelligence
