C’è una resistenza diffusa, fra gli “esperti” e nelle Istituzioni, all’utilizzo dei dati di geolocalizzazione detenuti dagli operatori di telefonia mobile che non sarebbe attendibili perchè “l’area delle celle è troppo grande”. Questo, a loro dire, giustificherebbe l’uso di altri strumenti – e in particolare di “app”ositi software – da installare più o meno obbligatoriamente sugli smartphone.
Chissà se questi “esperti” hanno considerato che non tutti possono o vogliono avere un telefono “intelligente” e che, dunque, più di qualcuno potrebbe andare in giro con un vecchio e tranquillizzante cellulare “stupido” ma meno invadente. Continue reading “COVID-19: chi ha paura dei dati di geolocalizzazione?”
Possibly Related Posts:
- Meta potrà usare i dati degli utenti per addestrare l’IA: cosa dice la sentenza tedesca
- Svolta del Tribunale di Milano: pubblicare le foto dei figli minorenni può essere reato
- Il ruolo geopolitico dell’IOMed a trazione cinese
- C’è ancora una possibilità per opporsi al trattamento dei dati per addestrare l’IA di Meta
- L’ultima mossa del Garante privacy per bloccare DeepSeek è una discutibile lettera ai provider