Alex Jones e il diritto di sostenere l’insostenibile…

Alex Jones è un cospirazionista che, recentemente, è stato bandito da Apple, Google Facebook per le (totalmente infondate) teorie che sostiene. La scelta delle aziende, basata sui “terms&conditions” e non su un ordine di un giudice è preoccupante e pericolosa.

Come ho scritto commentando su Linkedin un post del prof. Francesco Pizzetti “Uno dei migliori aforismi di Isaac Asimov è “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci”. Non è martirizzando le opinioni altrui (per quanto inaccettabili o oltraggiose) che si combattono fenomeni del genere, ma aumentando il livello di cultura e spirito critico delle persone, in modo che possano avere gli strumenti per reagire di fronte a cose del genere.

La scelta di Apple e Google è solo l’anticamera di quello che potrebbe accadere se passassero le pressioni della Commissione Europea sull’imposizione agli ISP dell’obbligo di intervenire autonomamente sui contenuti generati dagli utenti.”

Diffondere lo spirito critico, però, è faticoso ma – soprattutto – pericoloso per il business (un consumatore “critico” compra meno e meglio). Quindi non sorprende la “scorciatoia”.

My God! Non starò mica ipotizzando un gomblotto?

E se Linkedin mi chiude l’account?

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