Gli USA spiano tutti, stranieri compresi. E’ anche colpa del GDPR e dei Garanti europei dei dati personali

Suscita il solito scalpore la notizia secondo la quale gli USA stanno per approvare una legge che consente la sorveglianza globale di cittadini stranieri all’estero. In pratica, ciò che a un pubblico ministero italiano sarebbe consentito in casi limitati e con tutta una serie di controlli, è consentito per atto di auto-imperio a un Paese straniero.La legge USA è illegale, contraria ai trattati internazionali e in violazione dell’autonomia delle giurisdizioni dei singoli altri Paesi?

Certo che si, ma non dimentichiamo che i primi ad avere deciso che la geografia politica non aveva più valore siamo stati noi Europei,  a partire dalla sentenza Google Spain – e prima ancora dal caso Google/Vividown – e poi con la sentenza della Corte di giustizia EU che ha annullato il Safe Harbour perché l’intelligence americana poteva accedere a dati europei memorizzati oltreoceano, ai tentativi di fare cassa imponendo la “web tax” che tassa al contrario i proventi dei contratti a distanza e, infine, con il GDPR che, con un atto di autoimperio, si dichiara valido anche al di fuori dei confini europei.

Dunque, che c’è di strano se gli USA ci pagano con la stessa moneta?

 

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